domenica 10 marzo 2013

Visita al museo del tessile a Busto Arsizio

Bhe a volte capita di aver voglia fare un viaggetto con visita ad un museo,
e stavolta è capitato al Museo del Tessile di
Busto Arsizio in provincia di Varese
(nel link che ho inserito potete trovare info e orari)

Questo è il cancello che si apre su un parco ma il custode
mi ha raccontanto che tanto tempo fa i capannoni, dove
veniva lavorato il cotone, lo si tesseva e tingeva,
arrivavano proprio fino al cancello...ma ora entriamo a vedere...

ecco in fondo il palazzo che è ora la sede del museo
a metà strada troviamo questo monumento
dedicato ai lavoratori.
peccato che piovesse a dirotto perchè,
pur essendo in centro alla città,
era piacevole sentire il poco traffico attutito

dando le spalle all'edificio e ammirando il parco
e finalmente si apre la porta e si può entrare a visitare il museo gratuitamente
subito ci accolgono delle macchine per maglieria degli anni '50
In entrata ci sono dei cartelloni che raccontano la storia
dell' industria  manifaturiera.
Lo sviluppo dell'artigianato  qui iniziò già dal 13° secolo causa
la scarsa  resa  dell'agricoltura prealpina,
così gli antenati bustocchi furono costretti a ricercare nuove fonti di reddito.
Nel 14° secolo si diffuse in questa zona anche la coltura
del baco da seta anche se la seta non veniva lavorata qui ma
in altri centri lombardi come Milano, Como e Monza.
Nello stesso periodo a Busto si diffuse la lavorazione del
fustagno e della bambagina considerate come i primordi
della moderna industria tessile che già nel 1670 poteva vantare
una considerevole produzione.
Verso la fine del 18° secolo, grazie alle riforme di Maria Teresa e
Giuseppe II, vennero eliminate le corporazioni facendo così
nascere la classe dei mercanti imprenditori, anche se,
solo all'inizio del 19° secolo, poterono diffondersi
quelli che evennero considerati i pionieri cioè
i primi imprenditori che riusciranno a trasformare le
loro attività artigianali in organizzazioni produttive
tecnologicamente evolute.
Ed è in questo periodo che si cominciano utilizzare macchinari
importati dall'estero costosi ma funzionali.
Questo momento ebbe la massima espansione fino ai primi
decenni del novecento ma già negli anni '20 si profilò
una crisi a livello mondiale protrattasi per tutto
il periodo fascista che imponeva l'autarchia economica.
Non potendo così importare materie prime come il cotone
iniziò la ricerca e la produzione di materie
sintetiche ed artificiali:
Purtroppo già nel secondo dopo guerra la tradizione
tessile perse la sua importanza a favore di altri settori.
La filosofia imprenditoriale che vedeva avvalersi sempre di più
di macchinari moderni ha fatto si che le grandi imprese che
fecero la storia dell'industria tessile iniziarono così  a
chiudere. Ora questa tradizione tessile in questa zona non
esiste più e per questo motivo è nato questo museo,
soprattutto per ricordare il duro lavoro di tutti gli
abitanti di Busto Arsizio e dintorni.

Letta la storia, di cui ho fatto il  riassunto,
entriamo a girovagare interessati per i quattro piani del museo:
Subito ci imbattiamo  in questi "macchinari" antichi ma efficaci ancora oggi!
telaio in legno familiare dei primi ottocento

ma ecco le prime vere macchine per tessere....
telaio industriale

il beetle
Questo macchinario di invenzione inglese, ma usato per la prima volta
in Irlanda, seviva per la lavorazione del cotone. Il suo funzionamento era piuttosto semplice,
Il tessuto veniva arrotolato sui cilindri e poi battuto con i 36 martelli per rompere
la stoffa e dare così una certa grana, morbidezza e lucidità particolari.
Prima di essere fatto con questo macchinario però il lavoro veniva fatto a mano con dei bastoni.
modellino
tinture naturali
Timbri per  stampare i tessuti
Nel corso dei secoli sono stati creati diversi tipi di blocchi per stampare.
Esistevano più tipologie di blocchi ma i più antichi erano in legno incisi a mano.
Contrariamente a quanto si può pensare la stampa
ha raggiunto il massimo della perfezione.
Ci volevano più di 7 anni per diventare uno stampatore esperto ed
altri 7 per diventare un incisore esperto.
Al giorno si stampava dai 3 ai 5 metri di tessuto contro i
30.000 metri che si stampano oggi con le moderne tecnologie.



il stabilimento di Busto Arsizio nel 1890
(peccato il riflesso del tetto)
 

una piccola parte del secondo piano

Qui finisce la visita con questa immagine che ha un collegamento con
questo territorio e con quello dove sono nata e vi abito ora!

Devo dire che questo museo mi ha entusiasmato,
è molto grande e contiene veramente tante cose, macchinari e
soprattutto storia.... anche se tutto quel silenzio mi ha fatto
stringere il cuore...sono convinta che quei macchinari
potrebbero ancora lavorare e raccontare tanto!

1 commento:

  1. Dai....ci avrai messo un'eternità a pubblicare le foto, ma ne è valsa la pena!
    Stupendo
    Bacio e ti aspetto per un caffè quando ti torna più comodo
    Berk

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